Finanziamenti Pensionati: un prestito dall'Inpdap per i pensionati fino a 90 anni.


Finanziamenti Pensionati (prestiti Inpdap)


I finanziamenti pensionati rappresentano un prestito erogato dall'Inpdap al pensionato il quale, sino al compimento del 90° anno di età, può usufruire di valide garanzie ed articolati finanziamenti un tempo predisposti unicamente ai dipendenti ancora in sede operativa.

Sono ad oggi diverse le formule per consentire l’erogazione di finanziamenti a pensionati (chiamati anche prestiti a pensionati). La riforma avvenuta con la finanziaria del 2005 ha infatti aperto le porte a qualsiasi forma tipologia di prestito a soggetti in età pensionistica, che non siano necessariamente alle dipendenze dell’amministrazione pubblica.

I finanziamenti pensionati Inpdap (prestiti Inpdap) ricreano una giusta occasione di scelta nell’ambito dei contratti personali, intervenendo appunto mediante la cessione del quinto volta al conseguimento di prestazioni rapide e sicure, secondo quanto dettato dalla necessità e dall’urgenza del richiedente.

Sono molte le tipologie di accesso al credito attualmente riservate ai pensionati, in particolare a quei soggetti di tutti gli enti previdenziali (INPDAP, Inps, invalidità ecc..), sebbene esistano alcune importanti limitazioni che riguardano sia impedimenti oggettivi che soggettivi. Nello specifico, è solito includere nel contratto sottostante ai prestiti a pensionati, limiti massimi di età entro cui si può beneficiare del prestito oppure che il netto della pensione non sia al di sotto di una soglia minima.

La sussistenza di un contratto lavorativo dipendente, anche se si tratta di soggetti pensionati, rende agevole per gli istituti finanziatori l’erogazione di finanziamenti a questa categoria, grazie alle garanzie implicitamente connesse proprio alla presenza del contratto stesso. E' sufficiente avere un reddito dimostrabile come la pensione stessa e non vengono quindi richieste garanzie accessorie purchè la somma richiesta a prestito non sia rilevante. Solo in questo caso, infatti, può venir richiesta la firma di un garante.

La formula di finanziamenti pensionati (o prestito ai pensionati) più frequente è la cessione del quinto dello stipendio: il pensionato potràchiedere qualsiasi somma a prestito anche attraverso diversi finanziamenti, purchè la somma delle rate complessive non superino il 20%, ovvero il quinto, del proprio stipendio.

La durata del finanziamento pensionati (prestito pensionati) non supera in genere le 120 mensilità (circa 10 anni), mentre il limite finanziabile, direttamente correlato all’età del contraente, può arrivare fino a 50.000 euro. Viene fissata in 90 anni la soglia del limite di età oltre la quale il prestito non può in ogni caso terminare.

Ci aspettano pensioni sotto i 1000 euro!

I trentenni di oggi saranno i poveri del futuro.
I giovani lavoratori dipendenti dai 25 ai 34 anni andranno in pensione con meno di 1000 euro.
Se oggi sei un trentenne (sotto i 34 anni) andrai in pensione circa nel 2050 e ti ritroverai con un assegno di nemmeno 1000 euro al mese!
Non e' una previsione ma un calcolo matematico con i dati attuali: è ciò che toccherà al 42% degli attuali occupati, circa quattro milioni, che pure si fregiano di un contratto di lavoro regolare.
Inutile sottolineare come la situazione sia anche perggiore per il milione di ragazzi con contratti di lavoro atipici, o che svolgono un'attività autonoma e per i due milioni di giovani disoccupati.

Ai tristi risultati qui riportati si è giunti attraverso uno studio condotto dal Censis e dell'Unipol, nato più di un anno fa per indagare sulle future vie del welfare in Italia.
Le pensioni e la situazione previdenziale in genere richiedono massima attenzione. Le previsioni dicono che nel 2030 più del 26% della popolazione locale sarà formata da anziani over 64 e vi saranno quattro milioni di disoccupati in più e due milioni di lavoratori in meno.


Considerando che nel 2010 il tasso di dipendenza degli anziani è stato del 31% circa il sistema pensionistico dovrà confrontarsi con importanti problemi di compatibilita' quando nel 2030 è ipotizzabile che lo stesso tasso sarà del 43,6%!

I lavoratori autonomi saranno quelli più penalizzati tra 30 anni, dal momento che vedranno calare il tasso di sostituzione fino a -40% (a 68 anni, con 38 anni di contributi) a fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010.
Nel rapporto si legge ancora che i servizi sanitari vengono sempre più spesso pagati di tasca propria, poiché soltanto il 19,4% delle famiglie può fare a meno di rivolgersi ai privati.

Il ministro del welfare Maurizio Sacconi bolla come "opinabili" i dati Censis-Unipol. Subito dopo, però, sottolinea l'esigenza di organizzare in maggior numero "forme di previdenza e sanità complementari".

Il tasso di sostituzione

Tasso di sostituzione per il calcolo della pensione.

Il Tasso di Sostituzione è il rapporto fra la prima pensione e l'ultima retribuzione, indica l'importo della pensione in percentuale dell'ultima retribuzione percepita.

Quando si parla di calcolo della pensione le norme fanno riferimento al reddito lordo imponibile che compare in busta paga o nella dichiarazione dei redditi. Anche la pensione calcolata dalle norme di legge è l’importo ante imposte. Purtroppo tutti noi sappiamo bene che c’è una netta differenza tra questi importi e le effettive somme disponibili. Pertanto il primo punto da chiarire è se gli importi di reddito e di pensione stimati dagli strumenti di calcolo della pensione futura considerano o no le imposte Irpef. Se le tasse non sono considerate si parla di importo lordo (reddito o pensione che sia), altrimenti si parla di importo netto.
Ora sui redditi da lavoro sono dovuti sia i contributi sociali, sia le tasse (che si calcolano sull’imponibile rimanente dopo il versamento dei contributi). Sulla pensione invece sono dovute solo le tasse. Un’altra caratteristica dell’Irpef è la sua progressività, in pratica l’aliquota effettiva cresce al crescere della base imponibile. Tenendo conto di entrambi i fattori, risulta chiaro che il reddito da lavoro ha sempre una pressione fiscale complessiva maggiore di quanto ne ha la pensione.

Questo comporta che il tasso di sostituzione calcolato al lordo dell'imposizione fiscale è sempre più basso del tasso di sostituzione in termini di pensione netta e reddito netto (nella frazione si riduce di più il denominatore di quanto non si riduca il numeratore). Anche in questo caso la misura dello scostamento dipende dalla tua concreta situazione di pensione e reddito, in pratica il tasso di sostituzione netto può risultare da 5 fino a 20 punti percentuali in più rispetto a quello lordo (ulteriore motivo per un’analisi personalizzata).

Fonte: repubblica.it e abcrisparmio.it

Prestito Inpdap per il matrimonio

Pagare le spese del Matrimonio con un prestito Inpdap

COS'E' IL PRESTITO INPDAP PER MATRIMONIO?
Il prestito Inpdap per matrimonio di un dipendente dell’Ente Inpdap o di un pensionato Inpdap, è un finanziamento che serve per poter affrontare con serenità un passo importante come il matrimonio.
Con il denaro concesso dall’Ente per questo tipo di finanziamento è possibile infatti coprire le spese collegate al matrimonio in tutti i suoi aspetti. Si possono pagare le bomboniere, i vestiti degli sposi, la chiesa, le decorazioni, il ricevimento e quant’altro necessiti alla coppia per una giornata da sogno.

CHI PUO' RICHIEDERE IL PRESTITO INPDAP PER MATRIMONIO?
Il prestito Inpdap per matrimonio può essere richiesto da tutti i lavoratori pubblici che abbiano almeno 4 anni di anzianità maturata, dai pensionati dell’Ente, per il loro matrimonio, ma può essere richiesto anche un prestito Inpdap per matrimonio figlio, dove almeno uno dei due novelli sposi deve essere il figlio di un dipendente pubblico o di un pensionato dell’Ente. Per poter accedere al prestito Inpdap per matrimonio il richiedente deve avere già celebrato le nozze da non oltre un anno.

SOMMA OTTENIBILE CON UN PRESTITO INPDAP PER MATRIMONIO
La somma massima che l’Inpdap eroga per questo tipo di prestito è di euro 15.000, ma questa somma può variare se vi sono altri prestiti in corso perchè verrà rimborsato con la trattenuta del quinto dello stipendio netto o della pensione netta.

A CHI POSSONO ESSERE RICHIESTI I PRESTITI INPDAP PER MATRIMONIO?
Questi prestiti per matrimonio possono essere anche richiesti alle società finanziarie che hanno la convenzione con l’Inpdap, se ne possono trovare tante online, alle quali si possono richiedere le condizioni e le tempistiche esatte, queste società potrebbero far abbassare le tempistiche sensibilmente, generalmente questi prestiti vengono richiesti prima del matrimonio, ma possono essere richiesti anche fino un anno dopo le avvenute nozze.

EROGAZIONE E RIMBORSO DEL PRESTITO INPDAP PER MATRIMONIO
Il denaro erogato dalla società di finanziamento arriva al cliente attraverso un bonifico bancario oppure tramite assegno circolare spedito a casa sua, mentre se il prestito viene richiesto direttamente all’Ente l’accredito della somma viene generalmente eseguito sul conto corrente dove viene accreditata la pensione o lo stipendio.
Quanto poi alla rata per il rimborso, il suo importo resta uguale per tutto il periodo dell’estinzione, generalmente il prestito Inpdap per matrimonio viene rimborsato in 5 anni.
Alla rata del finanziamento ovviamente và aggiunta una quota per coprire le spese di istruttoria e gli interessi che il denaro matura con il tempo. Anche gli interessi però restano fissi per tutta la durata del rimborso, in modo da non avere sorprese con il passare del tempo.
Generalmente il rimborso avviene con la trattenuta alla fonte direttamente sullo stipendio del dipendente pubblico che ne abbia fatto richiesta per una durata di 60 mesi a partire dal secondo mese dopo l’ottenimento del finanziamento.

Prestito Inpdap per ristrutturazione casa

Prestito Inpdap per ristrutturazione della casa

Il prestito Inpdap per ristrutturazione casa è quella forma di finanziamento che l’Inpdap ha creato per aiutare i suoi iscritti ad affrontare con serenità le spese per la manutenzione ed il miglioramento della prima casa di proprietà. Questo tipo di prestito può essere utile anche per ripagare le spese straordinarie condominiali o le spese di installazione di impianti di energia rinnovabile.

CHI PUO' RICHIEDERE UN PRESTITO INPDAP RISTRUTTURAZIONE CASA?
Possono accedere ad un prestito Inpdap tutti i lavoratori dipendenti dell’amministrazione pubblica o statale quali ad esempio insegnanti e militari o dipendenti della polizia di stato che abbiano già maturato almeno 4 anni di anzianità lavorativa, e pensionati che non abbiano ancora compiuto 70 anni di età, anche nel caso in cui risultino cattivi pagatori o protestati. Nel caso di neoassunti, il richiedente dovrà presentare una terza persona come garante.

DOMANDA DI PRESTITO
La domanda dei prestiti Inpdap per ristrutturazione della casa possono essere presentate all’amministrazione di competenza, nel caso dei lavoratori dipendenti, negli uffici territoriali dell’Inpdap, per i pensionati oppure in entrambi i casi, nelle agenzie di mediazione creditizia del territorio o del web.
Per questa tipologia di prestito, il potenziale beneficiario del prestito potrà richiedere un importo compreso tra i 10000 ed i 30000 euro.

Il prestito per ristrutturazione casa è considerato un prestito finalizzato per cui il richiedente deve allegare alla domanda copie dei preventivi e delle fatture dei lavori svolti e delle spese da affrontare.
Come prestito quinquennale, invece, il beneficiario del prestito Inpdap per la ristrutturazione della casa di proprietà dovrà rendere la somma finanziata in 60 rate mensili dovute nell’arco di 5 anni. La prima rata di rimborso dovrà essere restituita a partire dal secondo mese dalla data di liquidazione del prestito.

AMMORTAMENTO DEL PRESTITO INPDAP
L’ammortamento del prestito per la ristrutturazione di casa ha una rata ed un tasso fisso; la rata, di importo inferiore o pari ad 1/5 della mensilità netta dello stipendio o pensione, è comprensiva di una quota capitale, una quota di interesse ed una quota assicurativa rischio vita ed impiego che solleva i familiari del beneficiario del finanziamento da ogni tipo di responsabilità e ripercussione finanziaria.

Nel caso di cambio di amministrazione del lavoratore beneficiario del finanziamento, sarà compito diretto delle due amministrazioni informarsi sulle modalità e sugli estremi dei versamenti da effettuare per il corretto e continuativo rimborso del prestito acceso dal proprio dipendente.
Come nella gran parte dei prestiti Inpdap, anche la somma finanziata dal prestito per ristrutturazione dell’abitazione verrà mensilmente restituita attivando una cessione del quinto ovvero trattenendo la rata dovuta dall’importo netto del cedolino dello stipendio o pensione.

TEMPI DI LIQUIDAZIONE DEL PRESTITO INPDAP
Quanto alla modalità e tempistica di liquidazione del prestito Inpdap per ristrutturare la casa, invece, il beneficiario riceverà la somma finanziata in una ventina di giorni lavorativi dalla data della richiesta sotto forma di bonifico bancario o assegno circolare a lui stesso intestato inviato al domicilio con assicurata.
Nel caso si presenti la possibilità, il beneficiario del prestito può estinguere anticipatamente la somma rimanente in una unica soluzione semplicemente richiedendo il conteggio estintivo all’Inpdap o all’ente finanziatore, senza pagare sanzioni di anticipata estinzione o interessi non ancora effettivamente maturati.

Prestito Inpdap per gli studi dei figli

Prestito Inpdap per gli studi

Quando si cerca un fondo per poter intraprendere o continuare un percorso di studi, spesso il prestito Inpdap scuola è la soluzione ideale. Questo tipo di prodotto di credito finalizzato, è una formula che può coprire le spese per studiare a tutti coloro che sono iscritti al fondo dell’Ente ed i componenti del loro nucleo familiare quali ad esempio un figlio.

La domanda del prestito scuola va presentata direttamente all’amministrazione di appartenenza, per i lavoratori dipendenti o all’ufficio territoriale Inpdap per i pensionati. Chiunque può inoltre fare richiesta di un prestito per studi Inpdap alle agenzie di mediazione creditizia territoriali oppure online attraverso i siti internet dedicati delle società finanziarie presenti sul web.

Con questo prestito scuola si possono pagare le spese di iscrizione per master e formazioni post-laurea, ma anche semplicemente corsi privati oltre i due anni, materiale didattico e tutto quanto contribuisca a completare un proprio percorso formativo senza ansie legate alle proprie condizioni economiche.

QUANTO SI PUO' RICHIEDERE E COME SI AMMORTIZZA IL PRESTITO?
La cifra che si può richiedere all’Inpdap per un prestito studi varia a seconda delle esigenze finanziarie, delle particolari condizioni economiche del richiedente, ma la somma non può mai superare i 15000 euro.

L’ammortamento del prestito scuola prevede una rata ed un tasso fisso. La rata è costituita da una quota capitale, una quota di interessi ed una somma di assicurazione rischio vita e rischio impiego, viene trattenuta mensilmente dalla busta paga o dal cedolino della pensione del beneficiario del prestito per un periodo totale di 5 anni pari a 60 rate mensili.

La trattenuta per il rimboso viene anche detta cessione del quinto dello stipendio o pensione poichè la singola rata sarà di un importo pari o inferiore al quinto di una mensilità netta dovuta dal secondo mese successivo alla liquidazione della somma finanziata. Tuttavia, il richiedente può decidere in qualsiasi momento di estiguere anticipatamente il debito rimanente facendo richiesta del conteggio estintivo al quale bisogna sommare l’1%  circa di spese di estinzione anticipata.

I soldi del prestito scuola vengono liquidati direttamente sul conto corrente tramite bonifico bancario, o inviati al domicilio del beneficiario del finanziamento attraverso la spedizione di un assegno circolare a suo nome. Per quanto riguarda le tempistiche di erogazione, questo tipo di prestito viene liquidato agli studenti con tempi variabili che si aggirano sulla ventina di giorni lavorativi a fare data dalla richiesta del prestito stesso.

Se cerchi un piccolo prestito Inpdap non finalizzato agli studi leggi qui.

Prestito Personale: ottenibile anche dall'Inpdap come piccolo prestito

Finanziamento personale - per Inpdap è un Piccolo Prestito


I finanziamenti personali sono crediti non finalizzati all’acquisto di un bene specifico, che vengono concessi da banche, da società specializzate in finanziamenti online e da molti mediatori finanziari. L’Inpdap offre la possibilità di richiedere un Piccolo Prestito.

Chiunque può richiedere un finanziamento personale, per somme che mediamente vanno dai 2.000 euro fino anche a 60.000, dipende dall’ente che si sceglie come interlocutore.

Per accedere ad un finanziamento personale basta essere dei lavoratori o comunque avere un reddito sufficiente a pagare con tranquillità le rate mensili che dal finanziamento scaturiscono. I finanziamenti personali spesso vengono concessi anche a soggetti con protesti ed a cattivi pagatori che abbiamo avuto problemi in precedenza, purché ci siano i presupposti o la firma di un garante.

Il garante è una forma di tutela necessaria per l’ente erogatore che, pur riponendo la fiducia nella buona intenzione del cliente, si copre così da suoi eventuali ammanchi di saldo, che nel caso vengono sostenuti dal garante che ha apporto la sua firma a garanzia.

Il finanziamento personale permette al cliente di vedersi recapitato a casa un assegno circolare a suo nome con la somma richiesta, oppure un bonifico bancario direttamente sul suo conto, in questo modo i soldi non passano tra le mani di intermediari e non sono soggetti ad ulteriori spese, in particolare le società che offrono finanziamenti personali online non richiedono neanche le spese di istruttoria tipiche di molti enti come le banche.

I tempi per venire in possesso dei soldi richiesti non sono mai molto lunghi, ammesso che non ci siano beghe burocratiche a cui l’ente deve far fronte durante le verifiche anagrafiche ed economiche sul cliente.

Per le società che operano on line i tempi sono oltremodo ristretti, si parla di non più di quattro o cinque giorni per ottenere la somma in disponibilità.

Il rimborso del finanziamento personale si può effettuare con la trattenuta sullo stipendio, oppure con il RID, che provvede al prelievo automatico della somma scelta per la rata ogni mese direttamente dal proprio conto corrente.

E’ possibile anche optare, per gli enti che lo concedono, per la trattenuta sullo stipendio, sempre automatica al giorno mensile pattuito, in modo da non dover avere comunque impegni di memoria. In questo caso il datore di lavoro deve esserne informato e d’accordo con la procedura, perché richiede il suo impegno.

Se siete interessati al Piccolo Prestito concessi dall'Inpdap cliccate pure qui.